Se il quadro epidemiologico dovesse peggiorare ulteriormente, si potrebbe procedere con una nuova stretta sul Green Pass ‘abolendo’ i test rapidi tra le alternative per ottenere la certificazione verde.
Il governo lavora ad una strategia per fronteggiare l’aumento dei casi di Covid e una delle ipotesi al vaglio è quella di procedere con una nuova stretta sul Green Pass. La certificazione verde, come specificato dal ministro della Salute Roberto Speranza, è uno dei perni della lotta al Covid, in quanto è una garanzia di sicurezza nei luoghi nei quali è richiesto. Il problema è legato ai test rapidi. Gli esperti concordano sul fatto che questi test sono poco attendibili, quindi ritengono che sia poco sicuro rilasciare la certificazione verde a fronte di un test rapido.
Come specificato da fonti di Palazzo Chigi, al momento la situazione epidemiologica è sotto controllo e le regole non dovrebbero cambiare nell’immediato. Ma a dicembre ci sarà una valutazione che ovviamente interesserà anche le restrizioni in vigore nel periodo di Natale.
Le ipotesi sul Green Pass
La certificazione verde potrebbe essere rilasciata solo ai vaccinati, ai guariti dal Covid e ai soggetti che effettuano un test molecolare. Niente Green Pass quindi per chi fa un test rapido, considerato poco attendibile. Con i test rapidi sono alte le probabilità di incappare in un falso negativo che, con certificazione verde, può recarsi in luoghi chiusi e contagiare le altre persone.
Il problema dei test rapidi
Gli esperti concordano sul fatto che gli antigenici siano poco affidabili e rappresentino in un certo qual modo un punto critico della strategia del governo. Il Green Pass è uno strumento prezioso e per questo motivo deve essere rilasciato con prudenza. In caso contrario si rischia di ottenere un effetto contrario a quello desiderato, ossia consentire la circolazione del virus in luoghi che invece dovrebbero essere sicuri, blindati, Covid Free, almeno idealmente.
Una decisione complicata
Di contro, l’abolizione dei test rapidi non è assolutamente semplice da un punto di vista tecnico. Innanzitutto bisognerebbe confrontarsi con l’Unione europea, che contempla l’uso dei test antigenici. Inoltre l’Italia ha deciso di procedere con un uso estensivo del Green pass, che di fatto è diventato uno strumento indispensabile da quando è stato reso obbligatorio anche per andare a lavoro. Quindi abolire un mezzo alternativo al vaccino attraverso il quale è possibile ottenere la certificazione verde è evidentemente complicato.